Vi è mai capitato di essere alla disperata ricerca di un impiego e sentir dire da qualcuno: “Ho partecipato a una selezione del personale, sono stato il migliore, eppure hanno scelto un altro… un raccomandato!”

Non scoraggiatevi! Pur non potendo a priori escludere l’ipotesi della tanto citata raccomandazione, generalmente le aziende o gli enti che investono tempo e risorse economiche per selezionare nuovi collaboratori, lo fanno per scegliere quello che presumibilmente è il candidato più idoneo al ruolo da ricoprire; infatti la scelta della persona adeguata allo svolgimento di una data mansione può apportare un notevole risparmio, tanto in termini economici quanto di reciproca e durevole soddisfazione per azienda e collaboratore, nonché ridurre il rischio di frequenti turnover.

Per questo motivo, sempre più spesso si incontrano Psicologi che selezionano candidati, utilizzando complessi strumenti quali test psicometrici, questionari, colloqui in gruppo e individuali. L’assunto su cui si basa questo tipo di selezione è che le competenze dell’individuo e la sua personalità lo rendano più adatto per determinati tipi di mansione e meno per altri.

Una tale selezione è generalmente strutturata nelle seguenti fasi:

1. analisi della mansione per la quale è si cerca una nuova risorsa;
2. reclutamento di un certo numero di candidati, attraverso la lettura di curriculum già archiviati e il reperimento di nuovi;
3. selezione di candidati d’interesse e loro convocazione;
4. prima scrematura dei candidati, attraverso la somministrazione di test psicologici, applicando un insieme di criteri a soglia;
5. intervista ai candidati rimanenti (individualmente o a gruppi);
6. presentazione alla Direzione aziendale di una rosa di candidati compatibili con la mansione da ricoprire.

Non sfugge quindi l’importanza della prima fase, detta job analysis o analisi della mansione, necessaria affinché lo psicologo si faccia un’idea precisa di tutte le caratteristiche che il candidato ideale dovrebbe possedere per svolgere bene il lavoro.

Insomma, si va alla ricerca non del migliore ma del più adatto a un determinato impiego, rispetto a molteplici criteri tra cui attitudini, aspettative e personalità.

Per lo stesso motivo, non c’è un metodo sicuro, un consiglio generalizzabile o una ricetta miracolosa per superare le selezioni ed essere assunto: tutto dipende da che tipo di persona si ritenga possa svolgere al meglio e con soddisfazione personale il lavoro che si offre.

Quindi siate voi stessi senza troppe forzature e in bocca al lupo per il prossimo colloquio!

 

Dott.ssa Monia Giannecchini

Psicologa – Psicoterapeuta