Quanti di voi si sono trovati a compilare distrattamente un test su qualche rivista o direttamente on-line, su qualche social – ultimamente ne siamo invasi – leggendo poi come risposta grandi paroloni sulla definizione della propria personalità o sulla qualità della propria vita relazionale? …Be’, ovviamente test fatti in questo modo lasciano il tempo che trovano, quando va bene, o screditano la Psicologia e i suoi strumenti, quando va male!

 

Cosa si intende, allora, per test psicologico propriamente detto?

Test psicologici sono tutti gli strumenti che misurano alcuni aspetti del comportamento umano o del funzionamento psichico avvalendosi di procedure, metodi di somministrazione, raccolta dati e interpretazione accuratamente standardizzati (e non autosomministrati al bar, in spiaggia o in sala d’attesa!). Un test è attendibile e valido se si rivela un efficace predittore e permette di ottenere gli stessi risultati anche se la somministrazione avviene in momenti e contesti diversi.

 

Non mancano certo critiche e controversie internamente alla categoria degli Psicologi circa l’utilità dei test psicologici e questi riguardano: la presenza di difetti tecnici nell’elaborazione o somministrazione del test, problemi legati all’interpretazione e all’applicazione dei risultati, il peso che la teoria di riferimento di chi il test lo ha costruito o utilizzato ha nell’interpretazione dei risultati stessi, poiché l’oggetto che si ha intenzione di misurare è un costrutto teorico.

Per meglio specificare questo ultimo punto, diremo che l’atto del misurare mediante test è strettamente connesso al significato del costrutto teorico (l’oggetto di misura); perciò lo Psicologo quando misura deve tener conto del test utilizzato per misurare (bontà e quindi caratteristiche psicometriche dello strumento) e del significato del costrutto teorico (il costrutto sottoposto a misura).

 

In ogni caso, alcune debolezze tecniche esistono in tutti i test e per questo è fondamentale che il risultato venga considerato soltanto come un aspetto parziale e necessario di approfondimento attraverso colloqui del funzionamento dell’individuo. Molte critiche ai test derivano, infatti, dalla sopravvalutazione e dall’uso spropositato e ingiustificato dei risultati che essi permettono di ottenere.

 

Che dire, quindi, dei test che si trovano su riviste o testi divulgativi e non specialistici? Se vi diverte compilarli, fatelo pure, ma con lo spirito di chi cerca uno spunto di riflessione o uno stimolo di conversazione, non certo una definizione di sé o una risposta ai propri dubbi.

 

Dott.ssa Monia Giannecchini

Psicologa Psicoterapeuta